La linea passa direttamente nel Backstage, dove viene inquadrato un corridoio che sembra essere completamente vuoto, esatto...sembra. Si scorge un figura in lontananza, una figura che si avvicina sempre di più alla telecamera. Non si riconosce ancora di chi si possa trattare, se ne scorge solo la sagoma visto che l'immagine non è messa a fuoco, piano piano che si avvicina l'immagine diventa sempre più nitida...Signore e Signori, Dean Ambrose!



Dean Ambrose: " E avvicina quella stracazzo di telecamera, tanto c'hai da starci poco qui, perché strano ma vero, non ho molto da dire. Porca puttana, per una settimana non ho sentito altro le solite fottute domande come un cazzo di disco incantato che si ripete di continuo fino allo stremo. Ma perché l'hai fatto, ma che ti dice il cervello, ma è Batista, quello ti ammazza è due volte te! Eccetera eccetera eccetera. Una lagna continua, una tortura del cazzo per le mie orecchie. E quello che mi sono chiesto io è...ma mi sottovalutate così tanto o sopravvalutate fin troppo lui? Credete davvero che gli steroidi che si è buttato nelle vene quel coso lì siano indice di forza e di potenza? Vi fa paura un coglione con i muscoli gonfi di merda? A me no, ci vuole ben altro per spaventarmi. Credo che dal momento in cui sono nato ad ora ci siano state veramente poche volte che ho avuto paura, e tutte quante si concentrano nell'età infantile. "

Il Lunatic Fringe guarda un punto non ben definito davanti a lui, forse si sta ricordando qualcosa del suo passato, forse è un qualcosa che lo turba profondamente, fatto sta che cambia decisamente atteggiamento, diventa iracondo, gli occhi iniettati di sangue, la mascella contratta e la rabbia dipinta sul volto.



Dean Ambrose: " Non temo niente io, ho affrontato situazioni nella mia vita che messe a confronto con questa, la fanno sembrare una passeggiata, una cosa da nulla. Ed è così che la vedo io! Ecco perché ho deciso di prendere ciò che secondo me mi appartiene di diritto. Ma non mi piace ripetermi, quindi ciò che ho detto la settimana scorsa su quel ring vale anche per oggi e per i giorni a venire. "

Sorride beffardo il Self-Proclaimed WWE Undisputed Champion scuotendo il capo e guardando sempre nel solito punto nel vuoto. Per un secondo si volta in direzione della telecamera abbozzando una mezza risata tornando poi a guardare dove stava già posando lo sguardo in precedenza.



Dean Ambrose: " E sarò sincero, non me ne fotte neppure un emerito cazzo del match che mi è stato affibbiato questa sera. Non mi dà alcun pensiero CM Punk, non mi dà alcun pensiero né lui né quelle scimmie volanti di OZ che si porta dietro. Non me ne fotte un emerito cazzo se praticamente sarà un Handicap Match, se quei decerebrati cagnacci cercheranno a tutti i costi di intervenire e di far vincere in qualsiasi maniera quell'affare tutto tautato. Non me ne fotte un cazzo perché sarò capace di tener testa a tutti quanti, sarò io contro loro e la cosa non mi spaventa affatto, sono loro che devono aver paura. "

Ambrose si alza e si avvicina col volto alla telecamera, viene praticamente ripreso solo il suo viso ad una vicinanza veramente molto ristretta, ride, ride di gusto prima di serrare la mascella e sgranare gli occhi.

Dean Ambrose: " IO NON HO PAURA. "

Ringhia a denti stretti dando uno spintone alla telecamera facendola così finire a terra ed interrompendo il collegamento. E' stato chiaro l'American Psycho, non ha paura, non teme nessuno, è in grado di affrontare qualsiasi ostacolo gli si mostri davanti. Ha rubato il titolo massimo e l'ha fatto suo ed è ben intenzionato a mantenerlo suo ancora a lungo.